
La diga di gomma
La differenza fa una cura di qualità assoluta ed una piu' "approssimativa"? Un semplice telino di plastica. Parliamo della diga di gomma, una realtà sconosciuta alla stragrande maggioranza dei pazienti, sui quali non è mai stata usata. Persone a cui ci tocca il curioso compito di spiegare che si tratta di un dispositivo necessario, ma usato solo dal 5% dei dentisti.
Una novità? Tuttaltro: esiste da 150 anni e fu un dentista di New York ad inventarla, Sanford Barnum, ossessionato perfino di notte dai sensi di colpa per i fallimenti sul lavoro dovuti alla saliva ed alle interferenze di lingua e guancia in corso di cura. In un momento di disperazione, fece un buco al suo tovagliolo di protezione e lo mise attorno al dente che lo stava facendo ammattire. Così, nel 1864, nacque la diga.
Nella sostanza, il dispositivo è assai semplice. Si tratta di un foglio di plastica colorato che, previa una foratura multipla (o singola in alcuni casi) viene posizionato all'inizio della seduta odontoiatrica per isolare i denti su cui si dovrà lavorare (vedi figura). Il telino viene bloccato da un uncino che, stringendo con i suoi ramponi su un dente di "appoggio", impedisce che il telo scappi via durante il lavoro.
Ma, in breve, quali sono i vantaggi decisivi?
Lavorare in un campo pulito ed asciutto. Il dente in corso di cura viene isolato e ben individuato. Non ci sono interferenze della guancia e delle labbra, i movimenti della lingua diventano innocui, poichè si verificano al di sotto del telino. Il dente rimane asciutto, impedendo che il liquido salivare ostacoli la visione diretta del dente da parte del dentista. Inoltre, è impossibile che il paziente possa incidentalmente ingoiare materiali dentari o strumenti metallici, con gravi rischi per la sua salute!
Utilizzare al meglio i materiali. La quasi totalità dei materiali estetici che oggi si utilizzano per ricostruire un dente non tollerano l'umidita e non è assolutamente possibile concepire la loro utilizzazione su un dente bagnato o addirittura inondato dalla saliva. In queste condizioni, i materiali sembrerebbero funzionare ad un primo sguardo, ma in realtà la durata della ricostruzione viene drammaticamente peggiorata, se non annullata in quei casi nei quali "misteriosamente" l'otturazione viene via in pochi giorni. I restauri estetici, oggi da tutti richiesti, hanno assoluto bisogno di essere esegiuti in un ambiente totalmente asciutto, al punto che perfino un colpo d'alito puo' essere "fatale".